Gilbert Garcin, tranquillo e discreto settantenne marsigliese, inizia a fotografare una volta in pensione e, in pochissimi anni, diventa inaspettatamente un artista di fama internazionale.
Dopo circa tre anni di tentativi, durante un workshop a Arles (sede dei Rencontres) con il fotografo surrealista Arnaud Claas, Garcin ha un’illuminazione: decide di creare un personaggio da inserire in situazioni metaforiche ogni volta diverse e realizzate grazie a semplici miniature fatte in casa con materiale di recupero (sabbia, parti del vecchio meccano di suo figlio, giocattoli, pietre, fili…).
Gilbert Garcin, tranquillo e discreto settantenne marsigliese, inizia a fotografare una volta in pensione e, in pochissimi anni, diventa inaspettatamente un artista di fama internazionale.
Dopo circa tre anni di tentativi, durante un workshop a Arles (sede dei Rencontres) con il fotografo surrealista Arnaud Claas, Garcin ha un’illuminazione: decide di creare un personaggio da inserire in situazioni metaforiche ogni volta diverse e realizzate grazie a semplici miniature fatte in casa con materiale di recupero (sabbia, parti del vecchio meccano di suo figlio, giocattoli, pietre, fili…).