Considerato uno dei più importanti fotografi della seconda metà del ventesimo secolo. Guy Bourdin, grazie a un trentennale rapporto con Vogue Francia, ha posto le basi per un cambiamento radicale nelle convenzioni della fotografia di moda. Ispirato dal surrealismo, è stato in grado di creare un mondo fantastico che ha raccontato con una visione straordinaria. Mentre i suoi primi lavori sono tradizionalmente noti per l’intensità dei suoi colori, le due selezioni: In Between e Untouched, curate da Shelly Verthyme alla Fondazione Sozzani, sono in bianco e nero, e mettono in evidenza un aspetto meno conosciuto del suo lavoro, anche se metà dei suoi scatti di moda e dei lavori commerciali erano in bianco e nero.
Considerato uno dei più importanti fotografi della seconda metà del ventesimo secolo. Guy Bourdin, grazie a un trentennale rapporto con Vogue Francia, ha posto le basi per un cambiamento radicale nelle convenzioni della fotografia di moda. Ispirato dal surrealismo, è stato in grado di creare un mondo fantastico che ha raccontato con una visione straordinaria. Mentre i suoi primi lavori sono tradizionalmente noti per l’intensità dei suoi colori, le due selezioni: In Between e Untouched, curate da Shelly Verthyme alla Fondazione Sozzani, sono in bianco e nero, e mettono in evidenza un aspetto meno conosciuto del suo lavoro, anche se metà dei suoi scatti di moda e dei lavori commerciali erano in bianco e nero.