Un mondo straniante ed incantato dove il sale, ‘l’oro bianco’, domina assoluto: il paesaggio, la vita dell’uomo, della fauna e della flora.
Un microsistema dalle radici talmente antiche da risalire a miliardi di anni prima che l’uomo popolasse la Terra e così ricco di storia da stupire come un lembo tanto microscopico abbia attratto popoli, per noi mitici.
I Fenici, i misteriosi Fenici, attraversano il Mediterraneo e fondano la colonia di Mozia: « Era situata su un’isola che dista sei stadi dalla Sicilia ed era abbellita artisticamente in sommo grado con numerose belle case, grazie alla prosperità degli abitanti. » scrive Diodoro Siculo.
Dalle saline i Fenici ricavavano ‘l’oro bianco’, che per secoli è stato davvero merce preziosissima, e pescavano murici – tutti le abbiamo viste quelle conchiglie che terminano in una lunga coda – dalle quali ricavavano la porpora per tingere il lino.
E poi i Normanni, Federico II di Svevia menziona le saline nelle Costituzioni di Menfi, rendendole monopolio della corona, non a caso per la ricchezza che producevano.
Il sale si ‘coltiva’ tra vasche, canali, argini e mare. Una scacchiera di specchi d’acqua dai tenui colori cangianti e dal rosso cupo delle alghe impercettibili.
Un mondo straniante ed incantato dove il sale, ‘l’oro bianco’, domina assoluto: il paesaggio, la vita dell’uomo, della fauna e della flora.
Un microsistema dalle radici talmente antiche da risalire a miliardi di anni prima che l’uomo popolasse la Terra e così ricco di storia da stupire come un lembo tanto microscopico abbia attratto popoli, per noi mitici.
I Fenici, i misteriosi Fenici, attraversano il Mediterraneo e fondano la colonia di Mozia: « Era situata su un’isola che dista sei stadi dalla Sicilia ed era abbellita artisticamente in sommo grado con numerose belle case, grazie alla prosperità degli abitanti. » scrive Diodoro Siculo.
Dalle saline i Fenici ricavavano ‘l’oro bianco’, che per secoli è stato davvero merce preziosissima, e pescavano murici – tutti le abbiamo viste quelle conchiglie che terminano in una lunga coda – dalle quali ricavavano la porpora per tingere il lino.
E poi i Normanni, Federico II di Svevia menziona le saline nelle Costituzioni di Menfi, rendendole monopolio della corona, non a caso per la ricchezza che producevano.
Il sale si ‘coltiva’ tra vasche, canali, argini e mare. Una scacchiera di specchi d’acqua dai tenui colori cangianti e dal rosso cupo delle alghe impercettibili.