Mostre passate Milano Urs Luthi Art for a better life 3 novembre 2007 - 2 dicembre 2007 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 Just another story about living, 1974 comunicato stampa opere allestimento invito Nel 1969, con I’ll be your mirror, Lüthi arricchisce la sua esperienza di pittore e di creatore di oggetti d’arte misurandosi con la fotografia: realizza una serie di istantanee scattate proprio a Milano, in Piazza Duomo, che ritraggono sé stesso ed i passanti. La sua fotografia si presenta da subito biografica. Gli autoritratti in bianco e nero degli anni ’70 sfiorano spesso il banale, tanto sono facili a leggersi: l’artista ritrae sé stesso, solo, sempre in pose statiche e seriali. Oggi, questi autoritratti sono delle vere e proprie icone dell’arte contemporanea: ironici, immediati, talmente attuali che l’artista li ha riproposti di recente, rinnovandoli in digitale, ingrandendoli o presentandoli a colori. L’elemento ludico permette da sempre a Urs Lüthi di esplorare il campo d’indagine che gli interessa di più, quello tra il burlesco ed il tragico: “ Il limite sottile che corre tra la risata e la lacrima”, come dirà lui stesso. In questa prospettiva, l’ambivalenza è spesso l’elemento costitutivo della comunicazione artistica di Lüthi: la caratterizza e la rende riconoscibile, pertanto la transessualità è utilizzata non come una zona d’indecisione, ma come un liberarsi da facili categorie, al fine di perseguire una normalità profana che non concede nulla al sentimentalismo e che è stata ben definita da Tiziano Santi come una sorta di “ unidimensionalità dell’io ”. download download
Nel 1969, con I’ll be your mirror, Lüthi arricchisce la sua esperienza di pittore e di creatore di oggetti d’arte misurandosi con la fotografia: realizza una serie di istantanee scattate proprio a Milano, in Piazza Duomo, che ritraggono sé stesso ed i passanti.
La sua fotografia si presenta da subito biografica.
Gli autoritratti in bianco e nero degli anni ’70 sfiorano spesso il banale, tanto sono facili a leggersi: l’artista ritrae sé stesso, solo, sempre in pose statiche e seriali.
Oggi, questi autoritratti sono delle vere e proprie icone dell’arte contemporanea: ironici, immediati, talmente attuali che l’artista li ha riproposti di recente, rinnovandoli in digitale, ingrandendoli o presentandoli a colori.
L’elemento ludico permette da sempre a Urs Lüthi di esplorare il campo d’indagine che gli interessa di più, quello tra il burlesco ed il tragico: “ Il limite sottile che corre tra la risata e la lacrima”, come dirà lui stesso.
In questa prospettiva, l’ambivalenza è spesso l’elemento costitutivo della comunicazione artistica di Lüthi: la caratterizza e la rende riconoscibile, pertanto la transessualità è utilizzata non come una zona d’indecisione, ma come un liberarsi da facili categorie, al fine di perseguire una normalità profana che non concede nulla al sentimentalismo e che è stata ben definita da Tiziano Santi come una sorta di “ unidimensionalità dell’io ”.