La mostra alla Galleria Carla Sozzani si concentra su una scelta di fotografie di quattro artisti. Tre donne, Anita Dube e Sheba Chhachhi di New Delhi, Pushpamala N. di Bangalore e il fotografo Prabuddha Dasgupta, che vive fra Goa e New Delhi
Mentre ogni singolo progetto ha un carattere indipendente, racconta universi distinti con finalità e tecniche differenti, la mostra è attraversata da uno spirito comune a tutte le opere, che evidenziano un confronto sulla relazione fra tradizione e modernità. Ritroviamo in molte delle fotografie citazioni, interpretazioni e rivisitazioni di cliché estetici, sociali, religiosi e politici appartenenti all’immaginario indiano più diffuso.
Indian Photography, four voices propone inoltre diversi usi e tendenze della fotografia contemporanea con opere legate alla tradizione: giornalistica (Sheba Chhachhi), ritrattistica in b/n (Prabuddha Dasgupta), dell’autoritratto come messa in scena di determinati stereotipi (Pushpamala N.) e dell’utilizzo del mezzo fotografico per la documentazione di una performance (Anita Dube).
Ne risulta una mostra articolata che evidenzia alcune dominanti comuni nella variegata creazione indiana e i diversi usi della fotografia che sono oggi diffusi nelle pratiche artistiche. La relazione fra diversità e similitudini dei singoli progetti permette allo spettatore di intuire la ricchezza della scena indiana contemporanea.
La mostra alla Galleria Carla Sozzani si concentra su una scelta di fotografie di quattro artisti. Tre donne, Anita Dube e Sheba Chhachhi di New Delhi, Pushpamala N. di Bangalore e il fotografo Prabuddha Dasgupta, che vive fra Goa e New Delhi
Mentre ogni singolo progetto ha un carattere indipendente, racconta universi distinti con finalità e tecniche differenti, la mostra è attraversata da uno spirito comune a tutte le opere, che evidenziano un confronto sulla relazione fra tradizione e modernità. Ritroviamo in molte delle fotografie citazioni, interpretazioni e rivisitazioni di cliché estetici, sociali, religiosi e politici appartenenti all’immaginario indiano più diffuso.
Indian Photography, four voices propone inoltre diversi usi e tendenze della fotografia contemporanea con opere legate alla tradizione: giornalistica (Sheba Chhachhi), ritrattistica in b/n (Prabuddha Dasgupta), dell’autoritratto come messa in scena di determinati stereotipi (Pushpamala N.) e dell’utilizzo del mezzo fotografico per la documentazione di una performance (Anita Dube).
Ne risulta una mostra articolata che evidenzia alcune dominanti comuni nella variegata creazione indiana e i diversi usi della fotografia che sono oggi diffusi nelle pratiche artistiche. La relazione fra diversità e similitudini dei singoli progetti permette allo spettatore di intuire la ricchezza della scena indiana contemporanea.