“In Giappone, dove sui giornali il mio nome era Hank Carter, rimpiangevo di non avere gli occhi a mandorla per passare inosservato. E’ per questo che non voglio essere fotografato” ( Henri Cartier Bresson).
La serie dei 40 ritratti in bianco e nero, qui presentata per la prima volta, propone un’immagine inedita di Cartier Bresson, colto nei suoi momenti privati, familiari e mentre coltiva le sue passioni: la fotografia e la pittura.
Come scrive Ferdinando Scianna “queste fotografie non hanno nulla a che fare con quel tipo di immagini, nate per caso, che potrebbero essere estratte da un album di famiglia. Una accanto all’altra esse compongono un ritratto umano ricco, complesso e sottile, frutto di un lungo ed estremamente cosciente lavoro di indagine psicologica e visiva di natura propriamente fotografica”.
“In Giappone, dove sui giornali il mio nome era Hank Carter, rimpiangevo di non avere gli occhi a mandorla per passare inosservato. E’ per questo che non voglio essere fotografato” ( Henri Cartier Bresson).
La serie dei 40 ritratti in bianco e nero, qui presentata per la prima volta, propone un’immagine inedita di Cartier Bresson, colto nei suoi momenti privati, familiari e mentre coltiva le sue passioni: la fotografia e la pittura.
Come scrive Ferdinando Scianna “queste fotografie non hanno nulla a che fare con quel tipo di immagini, nate per caso, che potrebbero essere estratte da un album di famiglia. Una accanto all’altra esse compongono un ritratto umano ricco, complesso e sottile, frutto di un lungo ed estremamente cosciente lavoro di indagine psicologica e visiva di natura propriamente fotografica”.