A ventotto anni dalla mostra storica e ventinove dalla nascita del gruppo, Carla Sozzani espone nella galleria mobili e documenti dell’”ultimo movimento di design del secolo”, come ha voluto definire Memphis parlando di come e perché le era venuta l’idea della mostra.
”Non c’è nessuna ricerca di marketing dietro di me, nessuna strategia, le mie decisioni sono quasi sempre istintive… certo sono stufa di vedere ripetizioni di ripetizioni di ripetizioni e poi tutti sognamo un movimento di gruppo, un ideale da condividere…perché che noia tutte queste star di uno star system del nulla.” “Memphis”, continua Sozzani, “è solida, ha un segno forte, fortissimo e insieme restituisce densità sensoriale, humour, senso del gioco…sono stufa anche del minimal…”
Per Carla Sozzani la galleria è una passione e questa di Memphis una storia “vera” che si può comunicare volentieri, nessun calcolo o avventura commerciale, ma una bella storia della commedia umana, come forse la avrebbe chiamata Sottsass.
A ventotto anni dalla mostra storica e ventinove dalla nascita del gruppo, Carla Sozzani espone nella galleria mobili e documenti dell’”ultimo movimento di design del secolo”, come ha voluto definire Memphis parlando di come e perché le era venuta l’idea della mostra.
”Non c’è nessuna ricerca di marketing dietro di me, nessuna strategia, le mie decisioni sono quasi sempre istintive… certo sono stufa di vedere ripetizioni di ripetizioni di ripetizioni e poi tutti sognamo un movimento di gruppo, un ideale da condividere…perché che noia tutte queste star di uno star system del nulla.” “Memphis”, continua Sozzani, “è solida, ha un segno forte, fortissimo e insieme restituisce densità sensoriale, humour, senso del gioco…sono stufa anche del minimal…”
Per Carla Sozzani la galleria è una passione e questa di Memphis una storia “vera” che si può comunicare volentieri, nessun calcolo o avventura commerciale, ma una bella storia della commedia umana, come forse la avrebbe chiamata Sottsass.