In mostra 60 immagini in bianco e nero del fotografo americano Keith Carter, realizzate prevalentemente negli ultimi 5 anni.
Il lavoro di Carter vuole disvelare la poetica del quotidiano, far affiorare il sublime il magico, attingendolo da frammenti e attimi di vita normale: paesaggi, bambini, oggetti, persone, architetture, animali.
Carter sceglie per dare vita a questo processo alchemico il quotidiano epurato da valenze anacronistiche, descrittive, accidentali; è un quotidiano che si afferma per la sua semplicità assoluta ed estrema, e proprio in virtù di tale semplicità può fungere da tramite per una realtà trascendente.
Carter rende sensibile una magia che non ha nulla di esoterico o misterioso; è una magia umana e universale e risiede nella capacità di guardare al mondo reale, al mondo ordinario, in modo tale da percepirlo come straordinario, come se non l’avessimo mai visto prima.
In mostra 60 immagini in bianco e nero del fotografo americano Keith Carter, realizzate prevalentemente negli ultimi 5 anni.
Il lavoro di Carter vuole disvelare la poetica del quotidiano, far affiorare il sublime il magico, attingendolo da frammenti e attimi di vita normale: paesaggi, bambini, oggetti, persone, architetture, animali.
Carter sceglie per dare vita a questo processo alchemico il quotidiano epurato da valenze anacronistiche, descrittive, accidentali; è un quotidiano che si afferma per la sua semplicità assoluta ed estrema, e proprio in virtù di tale semplicità può fungere da tramite per una realtà trascendente.
Carter rende sensibile una magia che non ha nulla di esoterico o misterioso; è una magia umana e universale e risiede nella capacità di guardare al mondo reale, al mondo ordinario, in modo tale da percepirlo come straordinario, come se non l’avessimo mai visto prima.