Angus McBean (1904-1990) è stato l’ultimo e autentico surrealista nella storia della fotografia e uno dei più inventivi autori della fotografia britannica del Ventesimo secolo. Alla fine degli anni ’30, riporta in vita un movimento ripudiato per naturale evoluzione dai grandi esponenti. È un individuo particolare che per anni obbedisce allo schema rigido di una società conservatrice fino al momento della rivolta del sistema. Con un impiego sicuro presso i rispettabili magazzini Liberty di Londra, si licenzia per dedicarsi all’arte, dapprima costruendo maschere in cartapesta che ben presto sono apprezzati oggetti decorativi dalla buona società e, in seguito, alla fotografia. La sua affermazione di fotografo trasgressivo non è facile, anzi contro di lui si scaglierà con un’ articolo demolitorio,apparso nel 1940, l’autorevole The British Journal of Photohraphy. eppure è un divo del ritratto, ricercato per le sue composizioni fantasiose e fantastiche. La colpa di Angus McBean, per i benpensanti della fotografia, è di aver violato le regole di una fotografia in studio ben composta con luci e fondali, sfumata in morbidi toni, secondo il gusto dell’epoca. Al contrario, i suoi ritratti sono dominati da contrasti violenti e drammatici. Ed è proprio questo suo stile, che oggi apprezziamo per la sua modernità, ad affascinare i grandi attori del teatro inglese stanchi di stucchevoli pose.
Angus McBean (1904-1990) è stato l’ultimo e autentico surrealista nella storia della fotografia e uno dei più inventivi autori della fotografia britannica del Ventesimo secolo. Alla fine degli anni ’30, riporta in vita un movimento ripudiato per naturale evoluzione dai grandi esponenti. È un individuo particolare che per anni obbedisce allo schema rigido di una società conservatrice fino al momento della rivolta del sistema. Con un impiego sicuro presso i rispettabili magazzini Liberty di Londra, si licenzia per dedicarsi all’arte, dapprima costruendo maschere in cartapesta che ben presto sono apprezzati oggetti decorativi dalla buona società e, in seguito, alla fotografia. La sua affermazione di fotografo trasgressivo non è facile, anzi contro di lui si scaglierà con un’ articolo demolitorio,apparso nel 1940, l’autorevole The British Journal of Photohraphy. eppure è un divo del ritratto, ricercato per le sue composizioni fantasiose e fantastiche. La colpa di Angus McBean, per i benpensanti della fotografia, è di aver violato le regole di una fotografia in studio ben composta con luci e fondali, sfumata in morbidi toni, secondo il gusto dell’epoca. Al contrario, i suoi ritratti sono dominati da contrasti violenti e drammatici. Ed è proprio questo suo stile, che oggi apprezziamo per la sua modernità, ad affascinare i grandi attori del teatro inglese stanchi di stucchevoli pose.