Vagabondo instancabile della fotografia, memorialista degli avvenimenti, Caron si appropria dei clichés quotidiani della vita sociale e politica francese delle guerre, anziché degli orrori che suscitano. La sua curiosità giornalistica ed il suo coraggio intellettuale lo hanno spinto sulla prima linea dei più grandi avvenimenti della storia contemporanea, registrati tra il 1967 e il 1970. Avido di verità ha viaggiato un po’ ovunque, assumendosi i rischi di queste spedizioni.
1968, primi giorni di maggio alla Sorbona. L’obiettivo di Gilles Caron sorprende Till L’Espiègie mentre canta l’internazionale di fronte ai reparti speciali anti-sommossa pronti a caricare.
Vagabondo instancabile della fotografia, memorialista degli avvenimenti, Caron si appropria dei clichés quotidiani della vita sociale e politica francese delle guerre, anziché degli orrori che suscitano. La sua curiosità giornalistica ed il suo coraggio intellettuale lo hanno spinto sulla prima linea dei più grandi avvenimenti della storia contemporanea, registrati tra il 1967 e il 1970. Avido di verità ha viaggiato un po’ ovunque, assumendosi i rischi di queste spedizioni.
1968, primi giorni di maggio alla Sorbona. L’obiettivo di Gilles Caron sorprende Till L’Espiègie mentre canta l’internazionale di fronte ai reparti speciali anti-sommossa pronti a caricare.