Nell’esposizione “(Con)fusione Eleonora Olivetti presenta una serie di fotocollages applicati su antiche incisioni che ne costituiscono il fondale. Popolazioni lontane volgono lo sguardo verso la raffigurazione della Torre di Babele che continua a proiettare la sua ombra nell’immaginazione degli uomini. Secondo il racconto biblico, gli uomini, dopo la cacciata dall’Eden e il Diluvio, parlavano un’unica lingua e le parole erano per tutti le medesime. Essi decisero di costruire una torre gigantesca la cui cima doveva toccare il cielo. In ebraico Babele significa “Porta di Dio”. Dio, irritato dal gesto di orgoglio, ne confuse la figura affinché gli uomini non comunicassero più gli uni con gli altri e li disperse sulla faccia di tutta la terra. Forse la costruzione della torre di Babele non nacque dell’orgoglio e dalla presunzione degli uomini, ma dalla loro disperazione.
Nell’esposizione “(Con)fusione Eleonora Olivetti presenta una serie di fotocollages applicati su antiche incisioni che ne costituiscono il fondale. Popolazioni lontane volgono lo sguardo verso la raffigurazione della Torre di Babele che continua a proiettare la sua ombra nell’immaginazione degli uomini. Secondo il racconto biblico, gli uomini, dopo la cacciata dall’Eden e il Diluvio, parlavano un’unica lingua e le parole erano per tutti le medesime. Essi decisero di costruire una torre gigantesca la cui cima doveva toccare il cielo. In ebraico Babele significa “Porta di Dio”. Dio, irritato dal gesto di orgoglio, ne confuse la figura affinché gli uomini non comunicassero più gli uni con gli altri e li disperse sulla faccia di tutta la terra. Forse la costruzione della torre di Babele non nacque dell’orgoglio e dalla presunzione degli uomini, ma dalla loro disperazione.