La galleria ospita oltre cento immagini di Sarah Moon che documentano la sua ricerca fotografica degli ultimi dieci anni.
sono immagini prevalentemente in bianco e nero dai toni seppia e alcune a colori. Paesaggi, bambini, fiori, corpi, visi, animali, in cui la rappresentazione non si traduce in forme dai contorni precisi, ma si sfalda in immagini indefinite. In mostra sono presenti anche immagini di manichini, che fanno parte del catalogo Still, pubblicato dalla Weinstein Gallery di Minneapolis. Le fotografie della Moon riportano alla sfera della emotività, dell’intimo, e mettono in scena una realtà immaginaria, filtrata dal ricordo e dall’inconscio. Il suo linguaggio antinarrativo evoca momenti, sensazioni, coincidenze (Coincidences è appunto il titolo del volume pubblicato da Delpire nel 2001, che raccoglie un’antologia dei suoi lavori).
La luce gioca un ruolo di grande importanza. Il bianco e nero non è mai contrastato, le aree bianche sono sfumate, e creano atmosfere opache e quasi materiche che penetrano nelle tonalità dei neri illuminando l’immagine di una luce diffusa e assorta.
La galleria ospita oltre cento immagini di Sarah Moon che documentano la sua ricerca fotografica degli ultimi dieci anni.
sono immagini prevalentemente in bianco e nero dai toni seppia e alcune a colori. Paesaggi, bambini, fiori, corpi, visi, animali, in cui la rappresentazione non si traduce in forme dai contorni precisi, ma si sfalda in immagini indefinite. In mostra sono presenti anche immagini di manichini, che fanno parte del catalogo Still, pubblicato dalla Weinstein Gallery di Minneapolis. Le fotografie della Moon riportano alla sfera della emotività, dell’intimo, e mettono in scena una realtà immaginaria, filtrata dal ricordo e dall’inconscio. Il suo linguaggio antinarrativo evoca momenti, sensazioni, coincidenze (Coincidences è appunto il titolo del volume pubblicato da Delpire nel 2001, che raccoglie un’antologia dei suoi lavori).
La luce gioca un ruolo di grande importanza. Il bianco e nero non è mai contrastato, le aree bianche sono sfumate, e creano atmosfere opache e quasi materiche che penetrano nelle tonalità dei neri illuminando l’immagine di una luce diffusa e assorta.