Peter Lindbergh è ‘esploso’ sulla scena internazionale della fotografia di moda quasi all’improvviso. Assistente, per solo due anni, del fotografo tedesco Hans Lux, nel 1978 si reca a Parigi ed inizia a lavorare dapprima per Vogue Italia e, quindi, per le edizioni inglese, francese, tedesca e americana.
Ha subito successo per il suo stile e la sua interpretazione della moda che differiscono in modo considerevole dalle tendenze dell’epoca.
Nessuna location esotica, tantomeno ricchezza di arredi, ma assoluta semplicità.
Riprende le sue modelle, pur essendo fra le più ricercate e corteggiate, in ambienti comuni, con la naturalezza di qualsiasi donna in momenti ed atteggiamenti consueti.
Così come è semplice la filosofia che sta alla base del suo lavoro: “Quando si crea qualcosa: un dipinto, un poema, una fotografia, la creatività viene da un’idea, da una sensazione, da un’emozione o dalla combinazione di idee, sensazioni ed emozioni che, in un qualche modo, ‘rinascono’ dalle nostre esperienze e prospettive. La creatività è il desiderio di esprimersi.”
I suoi riferimenti – esperienze e cultura – sono legati all’espressionismo tedesco, nel cinema e nelle arti figurative, e all’osservazione del mondo contemporaneo con tutte le incertezze ed angosce.
Peter Lindbergh è ‘esploso’ sulla scena internazionale della fotografia di moda quasi all’improvviso. Assistente, per solo due anni, del fotografo tedesco Hans Lux, nel 1978 si reca a Parigi ed inizia a lavorare dapprima per Vogue Italia e, quindi, per le edizioni inglese, francese, tedesca e americana.
Ha subito successo per il suo stile e la sua interpretazione della moda che differiscono in modo considerevole dalle tendenze dell’epoca.
Nessuna location esotica, tantomeno ricchezza di arredi, ma assoluta semplicità.
Riprende le sue modelle, pur essendo fra le più ricercate e corteggiate, in ambienti comuni, con la naturalezza di qualsiasi donna in momenti ed atteggiamenti consueti.
Così come è semplice la filosofia che sta alla base del suo lavoro: “Quando si crea qualcosa: un dipinto, un poema, una fotografia, la creatività viene da un’idea, da una sensazione, da un’emozione o dalla combinazione di idee, sensazioni ed emozioni che, in un qualche modo, ‘rinascono’ dalle nostre esperienze e prospettive. La creatività è il desiderio di esprimersi.”
I suoi riferimenti – esperienze e cultura – sono legati all’espressionismo tedesco, nel cinema e nelle arti figurative, e all’osservazione del mondo contemporaneo con tutte le incertezze ed angosce.