Questa mostra raccoglie le creazioni più rappresentative di Pierre Cardin dei decenni ’60 e ’70.
Nel 1959 Pierre Cardin presentava la sua prima collezione di prêt-à-porter. Da lì in poi il suo motto – creare – diventa un proliferare di calzoncini di vinile, mantelli maxi su mini, vestiti asimmetrici, a cerchio e tridimensionali. Abiti senza collo per l’uomo (famose le giacche per i Beatles), ed abiti dai colletti immensi per le donne, vestiti dalle linee pulite e nitide che sembrano stare in piedi anche da soli; in sintonia con i movimenti contemporanei nell’arte astratta.
“L’Alta Moda è un laboratorio che permette di studiare le forme e i volumi” afferma Cardin. Un laboratorio dal quale escono “tute spaziali” futuriste per lei e per lui con cappelli, elmetti e mascherine di plexiglas aventi tutti in comune il suo talento onnivoro. Intervistato da David Leitch per il Sunday Times nel 1984, Pierre Cardin non ha esitazioni nell’affermare che la sua più grande conquista sarebbe stata di camminare nella stessa tuta spaziale indossata da Neil Armstrong sulla luna. L’azzardare esperimenti per “il mondo di domani” e la continua ricerca dell’avanguardia lo consacrano come primo e vero anticipatore di tutte le tendenze non solo della moda dei suoi tempi, ma anche nel campo del design, delle strategie di distribuzione e della diversificazione nel progettare e realizzare.
Questa mostra raccoglie le creazioni più rappresentative di Pierre Cardin dei decenni ’60 e ’70.
Nel 1959 Pierre Cardin presentava la sua prima collezione di prêt-à-porter. Da lì in poi il suo motto – creare – diventa un proliferare di calzoncini di vinile, mantelli maxi su mini, vestiti asimmetrici, a cerchio e tridimensionali. Abiti senza collo per l’uomo (famose le giacche per i Beatles), ed abiti dai colletti immensi per le donne, vestiti dalle linee pulite e nitide che sembrano stare in piedi anche da soli; in sintonia con i movimenti contemporanei nell’arte astratta.
“L’Alta Moda è un laboratorio che permette di studiare le forme e i volumi” afferma Cardin. Un laboratorio dal quale escono “tute spaziali” futuriste per lei e per lui con cappelli, elmetti e mascherine di plexiglas aventi tutti in comune il suo talento onnivoro. Intervistato da David Leitch per il Sunday Times nel 1984, Pierre Cardin non ha esitazioni nell’affermare che la sua più grande conquista sarebbe stata di camminare nella stessa tuta spaziale indossata da Neil Armstrong sulla luna. L’azzardare esperimenti per “il mondo di domani” e la continua ricerca dell’avanguardia lo consacrano come primo e vero anticipatore di tutte le tendenze non solo della moda dei suoi tempi, ma anche nel campo del design, delle strategie di distribuzione e della diversificazione nel progettare e realizzare.