Yoko Yamamoto ha composto in quindici anni un poetico, e autentico, racconto per immagini sulle geishe che vivono in uno storico quartiere di Tokio. Ha ripreso l’intimità della loro vita quotidiana, mettendo in luce l’ambiente, il susseguirsi delle stagioni, la gentilezza dei gesti e l’armonia elegante dei particolari. Il complesso del suo lavoro non ha intenti né caratteristiche di documento, al contrario è espressione di rara sensibilità rappresentativa. Quando, però, la fotografia creativa è di alta qualità a volte avviene il miracolo di una doppia valenza che, oltre all’ammirazione estetica, coinvolge la conoscenza profonda di microcosmi sfuggevoli o troppo abusati.
Yoko Yamamoto ha composto in quindici anni un poetico, e autentico, racconto per immagini sulle geishe che vivono in uno storico quartiere di Tokio. Ha ripreso l’intimità della loro vita quotidiana, mettendo in luce l’ambiente, il susseguirsi delle stagioni, la gentilezza dei gesti e l’armonia elegante dei particolari. Il complesso del suo lavoro non ha intenti né caratteristiche di documento, al contrario è espressione di rara sensibilità rappresentativa. Quando, però, la fotografia creativa è di alta qualità a volte avviene il miracolo di una doppia valenza che, oltre all’ammirazione estetica, coinvolge la conoscenza profonda di microcosmi sfuggevoli o troppo abusati.