Sarah Moon ci schiude un universo magico di immagini poetiche. Di lei si sa poco. Raramente parla di sé, nascosta dietro il suo eterno berretto che sembra proteggerne la timidezza fragile e delicata. Ma chi l’ascolta, anche solo per un attimo, avverte subito un’immediata sicurezza e soprattutto una schietta assenza di affettazione, una sincerità a fior di pelle. Come dice lei stessa, le sue immagini parlano di lei. Uno dei suoi albums si intitola appunto Vrais Semblant, poiché la fotografia di Sarah Moon esprime l’autenticità delle cose e non finge mai, tutta tesa a salvaguardare l’istante attraverso cui si esprime la vita e che l’artista riesce a catturare, per ridonarla attraverso forme e colori.
Sarah Moon ci schiude un universo magico di immagini poetiche. Di lei si sa poco. Raramente parla di sé, nascosta dietro il suo eterno berretto che sembra proteggerne la timidezza fragile e delicata. Ma chi l’ascolta, anche solo per un attimo, avverte subito un’immediata sicurezza e soprattutto una schietta assenza di affettazione, una sincerità a fior di pelle. Come dice lei stessa, le sue immagini parlano di lei. Uno dei suoi albums si intitola appunto Vrais Semblant, poiché la fotografia di Sarah Moon esprime l’autenticità delle cose e non finge mai, tutta tesa a salvaguardare l’istante attraverso cui si esprime la vita e che l’artista riesce a catturare, per ridonarla attraverso forme e colori.