Centofiori – immagini, simboli, messaggi di libertà
in mostra dal 10 febbraio al 26 febbraio 1995
una mostra fotografica di Amnesty International
con il patrocinio di Gardenia
a cura di Piera Fai e Lello Piazza
Fiori per la libertà, fiori per la commemorazione, fiori per il ricordo, la rabbia, la denuncia, la rivolta. Cento immagini scattate da alcuni dei migliori fotografi italiani e stranieri, tra i quali Gianni Berengo Gardin, Lilliam Bassman, Edouard Boubat, Henry Cartier Bresson, Mario De Biasi, Robert Doisneau, Franco Fontana, Horst P. Horst, Annie Leibovitz, Robert Mapplethorpe, Tina Modotti, Sebastiano Salgado.
Poche cose come un fiore riescono a rappresentare la bellezza, il colore ed il profumo della libertà. E che cosa meglio di un fiore che spunti tra rocce ostili o fra zolle di arido deserto o che si ostini ogni volta a crescere, anche se calpestato, può interpretare l’aspirazione di ogni individuo alla libertà o al riconoscimento della propria dignità umana? aspirazione che nessun ostacolo, nemmeno il più repressivo dei regimi, impedirà a chiunque di perseguire.
Nello splendido variegato connubio tra ideale e visivo, Amnesty International, il movimento internazionale per la difesa dei diritti dell’uomo, premio Nobel per la pace 1977, premio delle Nazioni Unite nel 1978, rivolge un invito di solidarietà e di speranza, quanto di determinazione. I fiori quindi come simbolo di libertà il cui pieno e universale rispetto è per Amnesty obiettivo primario.
La mostra offre suggestioni delicate, meraviglie impreviste, fatti di cronaca, scorci di intimità. La sontuosità della fioritura di un ciliegio che spiove sul capo di una giovane orientale in un giardino di Parigi; l’oscurità di un presagio nel mazzo di rose sangue offerte a John Fitzgerald Kennedy il giorno del suo assassinio; la malinconia di un regno mancato nelle dalie della regina Ileana, ex sovrana di Romania o il paradosso del bouquet di garofani rossi infilati nella canna di un fucile militare portoghese, schierato dalla parte del popolo nei giorni lontani del 1974.
Sono questi alcuni dei cento fiori raccolti per sostenere il diritto alla vita, alla libertà personale, al rispetto tra gli uomini
Centofiori – immagini, simboli, messaggi di libertà
in mostra dal 10 febbraio al 26 febbraio 1995
una mostra fotografica di Amnesty International
con il patrocinio di Gardenia
a cura di Piera Fai e Lello Piazza
Fiori per la libertà, fiori per la commemorazione, fiori per il ricordo, la rabbia, la denuncia, la rivolta. Cento immagini scattate da alcuni dei migliori fotografi italiani e stranieri, tra i quali Gianni Berengo Gardin, Lilliam Bassman, Edouard Boubat, Henry Cartier Bresson, Mario De Biasi, Robert Doisneau, Franco Fontana, Horst P. Horst, Annie Leibovitz, Robert Mapplethorpe, Tina Modotti, Sebastiano Salgado.
Poche cose come un fiore riescono a rappresentare la bellezza, il colore ed il profumo della libertà. E che cosa meglio di un fiore che spunti tra rocce ostili o fra zolle di arido deserto o che si ostini ogni volta a crescere, anche se calpestato, può interpretare l’aspirazione di ogni individuo alla libertà o al riconoscimento della propria dignità umana? aspirazione che nessun ostacolo, nemmeno il più repressivo dei regimi, impedirà a chiunque di perseguire.
Nello splendido variegato connubio tra ideale e visivo, Amnesty International, il movimento internazionale per la difesa dei diritti dell’uomo, premio Nobel per la pace 1977, premio delle Nazioni Unite nel 1978, rivolge un invito di solidarietà e di speranza, quanto di determinazione. I fiori quindi come simbolo di libertà il cui pieno e universale rispetto è per Amnesty obiettivo primario.
La mostra offre suggestioni delicate, meraviglie impreviste, fatti di cronaca, scorci di intimità. La sontuosità della fioritura di un ciliegio che spiove sul capo di una giovane orientale in un giardino di Parigi; l’oscurità di un presagio nel mazzo di rose sangue offerte a John Fitzgerald Kennedy il giorno del suo assassinio; la malinconia di un regno mancato nelle dalie della regina Ileana, ex sovrana di Romania o il paradosso del bouquet di garofani rossi infilati nella canna di un fucile militare portoghese, schierato dalla parte del popolo nei giorni lontani del 1974.
Sono questi alcuni dei cento fiori raccolti per sostenere il diritto alla vita, alla libertà personale, al rispetto tra gli uomini