La Galleria Carla Sozzani, in collaborazione con l’Archiv der Akademie der Künste e Michael Ruetz di Berlino e con Eric Franck Fine Art di Londra, presenta per la prima volta in Italia una mostra di Heinz Hajek-Halke. Una selezione delle sue più straordinarie fotografie vintage, manipolazioni di forma, luce e movimento stampate tra gli anni Trenta e gli anni Settanta.
Heinz Hajek-Halke (Berlino, 1898-1983), poco conosciuto al grande pubblico, è tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo che hanno marcato con una forte personalità la trama del secolo scorso. Nel 1949 diventa membro di “Fotoform”, gruppo d’avanguardia dei fotografi della Germania occidentale fondato da Otto Steinert.
Negli anni ’50, Halke, senza l’utilizzo della macchina fotografica, inizia a produrre direttamente negativi, sovrapponendo su vetro materiali come colla, vernici, fuliggine, fili, lische di pesce, frammenti di vetro. Una serie di “incidenti” guidati dalla conoscenza di tecniche chimiche e meccaniche, lo conducono alla stampa dei negativi su vetro in camera oscura. Questi lavori vengono definiti “Lichtgrafik” dallo storico dell’arte tedesco Franz Roh, in occasione della mostra “Subjektive Fotografie” di Saarbrücken nel 1951.
Con una meticolosa ricerca di forme, Halke costruisce strutture con fili flessibili le “Drahtmontage” che, montate su giradischi, illumina con precisione. Il loro movimento rotazionale, studiato insieme al gioco di luci, restituisce conformazioni complesse nel tempo di uno scatto.
Nel 2002 il Centre Pompidou di Parigi dedica a Heinz Hajek-Halke la prima grande retrospettiva a cura di Alain Sayag. Nel 2012 l’Akademie der Künste di Berlino gli riserva un’importante antologica curata da Michael Ruetz.
La Galleria Carla Sozzani, in collaborazione con l’Archiv der Akademie der Künste e Michael Ruetz di Berlino e con Eric Franck Fine Art di Londra, presenta per la prima volta in Italia una mostra di Heinz Hajek-Halke. Una selezione delle sue più straordinarie fotografie vintage, manipolazioni di forma, luce e movimento stampate tra gli anni Trenta e gli anni Settanta.
Heinz Hajek-Halke (Berlino, 1898-1983), poco conosciuto al grande pubblico, è tra i pionieri della fotografia tedesca del XX secolo che hanno marcato con una forte personalità la trama del secolo scorso. Nel 1949 diventa membro di “Fotoform”, gruppo d’avanguardia dei fotografi della Germania occidentale fondato da Otto Steinert.
Negli anni ’50, Halke, senza l’utilizzo della macchina fotografica, inizia a produrre direttamente negativi, sovrapponendo su vetro materiali come colla, vernici, fuliggine, fili, lische di pesce, frammenti di vetro. Una serie di “incidenti” guidati dalla conoscenza di tecniche chimiche e meccaniche, lo conducono alla stampa dei negativi su vetro in camera oscura. Questi lavori vengono definiti “Lichtgrafik” dallo storico dell’arte tedesco Franz Roh, in occasione della mostra “Subjektive Fotografie” di Saarbrücken nel 1951.
Con una meticolosa ricerca di forme, Halke costruisce strutture con fili flessibili le “Drahtmontage” che, montate su giradischi, illumina con precisione. Il loro movimento rotazionale, studiato insieme al gioco di luci, restituisce conformazioni complesse nel tempo di uno scatto.
Nel 2002 il Centre Pompidou di Parigi dedica a Heinz Hajek-Halke la prima grande retrospettiva a cura di Alain Sayag. Nel 2012 l’Akademie der Künste di Berlino gli riserva un’importante antologica curata da Michael Ruetz.