Louise Dahl-Wolfe, nata a San Francisco nel 1895, è stata una delle fotografe più importanti degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta. Il suo lavoro ha ispirato Horst, Avedon, Penn e molti altri grandi fotografi. Sperimentò l’uso della luce naturale portando in esterno il set per le foto di moda e per i ritratti. Cominciò ad occuparsi di fotografie di moda negli anni d’oro di Harper’s Bazaar e riuscì a influenzare i canoni europei di estetica e di eleganza con una nuova concezione tipicamente americana.
Louise Dahl-Wolfe racconta così la sua arte: “La macchina fotografica è solo uno strumento che si anima con la luce… La fotografia non è arte. E’ fantastica per riprodurre un istante ma limita la creatività del fotografo che non potrà mai essere simile a quella di un pittore. Il fotografo intelligente può usare il gusto e l’emotività per ottenere una situazione di forme e significato, il pittore, invece, può aggiungere e sottrarre qualcosa alla realtà. Per questo lui solo può essere un creativo”.
Louise Dahl-Wolfe, nata a San Francisco nel 1895, è stata una delle fotografe più importanti degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta. Il suo lavoro ha ispirato Horst, Avedon, Penn e molti altri grandi fotografi. Sperimentò l’uso della luce naturale portando in esterno il set per le foto di moda e per i ritratti. Cominciò ad occuparsi di fotografie di moda negli anni d’oro di Harper’s Bazaar e riuscì a influenzare i canoni europei di estetica e di eleganza con una nuova concezione tipicamente americana.
Louise Dahl-Wolfe racconta così la sua arte: “La macchina fotografica è solo uno strumento che si anima con la luce… La fotografia non è arte. E’ fantastica per riprodurre un istante ma limita la creatività del fotografo che non potrà mai essere simile a quella di un pittore. Il fotografo intelligente può usare il gusto e l’emotività per ottenere una situazione di forme e significato, il pittore, invece, può aggiungere e sottrarre qualcosa alla realtà. Per questo lui solo può essere un creativo”.